Ti spandi sul mio corpo come argilla d'Africa,
come un simulante serpente.
Calda con ricordi di canna e di ebano,
scendi senza memoria nel punto di sempre,
nell'angolo buio dove tu sai,
nel luogo,
nella VISIONE,
nel puro inimmaginato.
Dell'Incubo notturno hai il sapore aspro,
e dell'Occhio dell'animale la velocita' MUTANTE.
Ancora con me,
ancora fino al dove,
per dirmi chi sei,
e chi non sono.
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