Pausa.
Una tazza di thè;
al limone,
dei pasticcini vari,
cioccolato,
marmellata;
cinque,
o,
sei.
Divorati,
mentre la tazza quasi assetata mi guarda attonita.
Ci rimango male,
non per la tazza,
ma per il fatto che i pasticcini siano finiti,
ne avrei voluto assaporare un altro.
Desidero...ingordo.
Porto la tazza alla bocca,
e nel primo movimento,
da dietro la tazza,
appare tremante ed indifeso,
un innocuo,
biscottino solitario indecifrato nel suo dolce contenuto.
Mi agito in succhi gastrici orgasmici,
e ringrazio l'UNIVERSO.
Me lo mangio in rotazioni algebriche.
IL Canto di Demetra Axieros..." Non di padre ne' di madre fu il mio sangue,fu il mio corpo.Mi formai da nove fiori,fiori d'ortica,di quercia e di rovo,nove poteri di nove fiori nove poteri combinati in me.Lunghe e bianche sono le mie dita come la nona onda del mare.Ho suonato a Lloughor ho dormito nella porpora la mia corona e' di rossi gioielli conosco molte canzoni la mia tunica e' tutta rossa ma non profetizzo alcun male.Un milione di Angeli sono sulla punta del mio coltello.
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