Osservo ondose colline,
dove la vite trasmuta,
diventa ulivo,
da una radice unica della terra,
sotterranea,
umida,
indistinta,
non opposta.
Poi emergendo differenti,nel Sangue del vino,
e nel Sacro contorto dell'olio,
nel rosso e nel giallo,
tra le ferite dei solchi e delle zolle,
nel sudore di mani crepate dal sole e dal vento.
Noi tutti figli di un'espulsione,
di un parto non voluto,
di una nascita increata,
di un respiro strozzato.
Noi tutti di notte con gli occhi aperti sul SOGNO,
passeggiare nell'OMBRA,
e RITORNARE.
IL Canto di Demetra Axieros..." Non di padre ne' di madre fu il mio sangue,fu il mio corpo.Mi formai da nove fiori,fiori d'ortica,di quercia e di rovo,nove poteri di nove fiori nove poteri combinati in me.Lunghe e bianche sono le mie dita come la nona onda del mare.Ho suonato a Lloughor ho dormito nella porpora la mia corona e' di rossi gioielli conosco molte canzoni la mia tunica e' tutta rossa ma non profetizzo alcun male.Un milione di Angeli sono sulla punta del mio coltello.
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