La luce mi abbaglia
sfacciata
mi penetra l'occhio
entra nella mia dolce penombra
nella fucina del Vuoto.
E' stancante
e mortale
vedere per un'ora in piu'
le stesse cose
che prima il buio celava.
Cose che si muovono
si trascinano
che si ammucchiano orgiastiche
su storie per me altre
e altrui
storie vocianti
in tunnel paralleli
incomunicanti.
Preferisco l'ora illegale
la misura della Grazia
la Bellezza dell'equidistanza.
Preferisco
di gran lunga
il diritto naturale
al diritto positivo.
Ora tutto e' irreale
compreso me
compreso il mio specchio
che si bea della sua falsa e dorata cornice.
Il Cerchio e' rotto
sono aperto ad alieni pensieri.
IL Canto di Demetra Axieros..." Non di padre ne' di madre fu il mio sangue,fu il mio corpo.Mi formai da nove fiori,fiori d'ortica,di quercia e di rovo,nove poteri di nove fiori nove poteri combinati in me.Lunghe e bianche sono le mie dita come la nona onda del mare.Ho suonato a Lloughor ho dormito nella porpora la mia corona e' di rossi gioielli conosco molte canzoni la mia tunica e' tutta rossa ma non profetizzo alcun male.Un milione di Angeli sono sulla punta del mio coltello.
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